La scoperta della pianta del caffè ebbe origine in Etiopia nelle regione di Kaffa, quando un pastore di capre notò che i suoi animali, dopo aver mangiato le bacche rosse iniziarono ad avere un comportamento irrequieto. Così il pastore pensò di far bollire alcune bacche, ottenendo una bevanda con proprietà energetiche.
Nel XV gli Arabi entrarono in Etiopia e rubarono dei semi di caffè dai quali nacquero poi grandi piantagioni in Yemen.
Nel 1700, un ufficiale della marina francese, salpò alla volta dei Caraibi con due piantine di caffè, arrivando in Martinica. Da lì, nei decenni successivi, le piante si diffusero rapidamente in tutto il Centroamerica.
Per essere primi non occorre arrivare primi
Il caffè in Italia ed a Napoli
Per i suoi rapporti commerciali con il Vicino Oriente, Venezia fu la prima a far uso del caffè in Italia, fin dal XVI, quando si iniziavano ad aprire le prime botteghe del caffè.
Nel Settecento ogni città d’Europa possedeva almeno un caffè ( intesi come circoli – coffee house).
Era il 1614 quando il musicologo romano Pietro della Valle partì per la Terra Santa.
Lì si innamorò di una splendida donna e vi rimase per 12 anni. Ma non dimenticò gli amici che aveva a Napoli, con cui restò in contatto epistolare, in modo particolare con il poeta Mario Schipano.
Lo Schipano leggeva agli amici le lettere che riceveva da Pietro, e fù in una delle 56 missive che della Valle raccontò di una bevanda specialissima, detta “Kahve”, che i musulmani consumavano dopo i pasti o dopo il Ramadan.
Un liquido profumato che veniva fuori dai bricchi posti sul fuoco e, successivamente, versato in piccole scodelle di porcellana, continuamente svuotate e riempite.
Si racconta che Pietro abbia portato a Napoli questo mitico Khave (caffè) ma di ciò non vi è certezza.
Nel 1794 un grande gastronomo napoletano “Vincenzo Corrado” in un suo trattato, abbinò il caffè al cioccolato, sembrandogli, a ragione, che una cosa così buona fosse così poco nota al pubblico.
Ai primi dell’800 fece la prima comparsa il “Caffettiere”, che percorreva la città munito di 2 recipienti, uno pieno di latte e l’altro per il caffè.
Oggi a Napoli, come nel resto del mondo, il caffè è legato al simbolo dell’amicizia, dell’attenzione per se stessi e per il proprio benessere.